Milano, Sabato 26 novembre.
Una di quelle giornate che per certi aspetti ti costano un sacco di fatica: alzarsi all’alba, prendere il treno quando è ancora buio, mollare pupo e marito di sabato, superare la timidezza, rischiare di non arrivare più a casa perché nel viaggio di ritorno ti succede di tutto e di più.
Eppure, quante volte lo rifarei.
Mentre ero in viaggio e seguivo il live twitting degli interventi al Mammacheblog, ho letto quello che Barbara Damiano riportava del discorso di Claudia de Lillo, alias Elastigirl: “Amare il lavoro, fare qualcosa che ci somigli. Così possiamo essere felici come donne e madri.” Quando ho letto questo messaggio, ho capito che il treno mi stava portando nella direzione giusta. Prossima fermata: me stessa.
E’ un po’ questo il senso di tutto il progetto della kitchen, le ricette, la passione, le risate. Trovare la strada più vera e libera per essere ciò che si è, e magari riuscire anche a costruirci sopra un lavoro. E di lavoro, in questi mesi, amici, lasciatemelo dire, ne ho fatto veramente tanto. Girare video di una certa qualità è una mezza impresa, montarli per chi non l’ha mai fatto prima non ne parliamo, organizzare i weekend per le riprese piazzando il povero Matte di volta in volta, un grande sacrificio.
Ma poi succede che a qualcuno il tuo messaggio arriva preciso preciso come ce l’hai in mente: spontaneo e autentico. E’ questo quello che mi hanno detto le ragazze che ho incontrato e che hanno votato il pitch della Peri al Mammacheblog: 3 minuti per raccontare il senso di Peri & the kitchen: essere d’aiuto semplificando la vita in cucina ai genitori. Ero emozionatissima (qui il video della diretta), ma allo stesso tempo mi sentivo bene. Non dovevo recitare un copione scritto da altri, tutto quello che dicevo veniva dalla pancia e dal cuore.
Come l’urlo di Tarzan che ho sganciato quando Jolanda Restano ha fatto il mio nome per dichiarare la vincitrice del Digital Moms Master.
.@elisa_perillo ha convinto!#periandthekitchen il più votato in sala e si aggiudica un posto al master #mammacheblog pic.twitter.com/P4GRuVFnSN
— FattoreMamma (@FattoreMamma) 26 novembre 2016
Io, insieme alle mie amiche Gioia e Francesca, impazzite come avessi vinto l’Oscar. Non è vincere, è il valore che questa vittoria rappresenta che fa la differenza. Vuol dire riscontrare che alle persone, anche chi non ha mai sentito parlare di te, arriva qualcosa di bello per cui sono disposte ad ascoltarti e sostenerti. Vuol dire che la fatica ha un risvolto, e si chiama risultato. Vuol dire che anche se passi le ore in cucina, davanti a un computer e una macchina da presa a km di distanza dalla città dove tutte le blogger vivono e si incontrano ogni giorno, c’è spazio anche per te!
Ecco il mio Oscar. E di solito, quando si riceve un Oscar ci sono sempre un sacco di persone da ringraziare. E anche in questo caso è così: da Alice che fa di questa pazzia una cosa seria, a Francesca del Policentro Pediatrico, Andy e Matte, i nonni, le mie amiche, che sono vicine anche quando non ci vediamo da mesi o vivono a Parigi, tutte le donne che come me hanno scelto questa sfida e che mi sostengono con generosità e simpatia ogni volta che ci incontriamo, e ovviamente a FattoreMamma che mi ha dato questa bellissima opportunità.
C’è un sacco da fare e da studiare – in questo per fortuna il premio del Master mi aiuterà. Intanto, per oggi, godiamoci questo film 🙂
In ordine di apparizione, la Peri con: Francesca del Policentro Pediatrico,Veronica di Verobiologico, Barbara Mammafelice, e la J Personal book shopper.