Consistenza, forma, sapore.

Queste sono le 3 cose che fanno la differenza quando si parla di ricette per bambini. Fanno la differenza nel senso che se non azzecchi una delle 3, il rischio sputacchio, bocca serrata e porgi l’altra guancia è piuttosto elevato.

1. CONSISTENZA 
Ha a che fare con la sensazione che il cibo dà in bocca. Quando i bimbi cominciano ad avere i dentini e a mangiare un po’ di tutto, il molliccio è bandito. Non gratifica, non dà soddisfazione, non li stimola nella loro nuova e divertente attività di masticare. E questo vale ancor di più quando crescono. In questo senso la cottura è importantissima. Una pasta scotta, una verdura super lessa, una carne spappolata o un mappazzone molliccione non ci aiutano nell’impresa.
Se hanno i denti, facciamoglieli usare.

2. FORMA
La forma va a braccetto con la consistenza. Per forma intendo soprattutto il taglio degli alimenti. Con Matte mi è capitato spesso che la stessa cosa, tagliata in forma diversa, non fosse andata a buon fine. Un esempio: i finocchi! Quando li preparo crudi e a listarelle un po’ spesse come per noi adulti, non c’è verso. Se invece li tagliuzzo fini fini da renderli meno fibrosi, allora è fatta.

Fantasmino di riso basmati

La forma ha a che fare anche con la presentazione nel piatto, certo. L’occhio vuole la sua parte anche, e soprattutto, nel mondo delle ricette per bambini. E allora vai di stampi e sagome simpatiche laddove è possibile, abbinamento di colori, fantasia. A volte basta davvero poco.  Vi faccio un esempio: il nostro treenne ha una vera e propria passione per i trattori, mezzi da lavoro, motori in genere. Quando preparo il cous cous, lo trasformo in un campo arato distribuendolo in maniera omogenea sul piatto e rigandolo con una forchettina. Oppure, quando cucino il riso basmati, lo verso in una tazzina e poi la capovolgo per ottenere una specie di fantasmino, come quello della foto. Ora, non è che dobbiamo star lì a diventare matti ogni due per tre, ma se lo facciamo le prime volte che proponiamo una pietanza nuova, abbiamo più probabilità che entri nelle grazie di lor signori: un piccolo accorgimento che diventa un vantaggio per noi e per loro.

3. SAPORE
Beh, questo è il punto più importante. Quello che proponiamo dev’essere prima di tutto buono, altrimenti che gusto c’è ? Il buono nei bambini piccoli – e grandi – è un concetto molto relativo. Anche loro hanno preferenze e antipatie e su questo non ci possiamo fare molto: se il cavolo non gli va, non gli va. Possiamo però cercare di abituarli fin da piccoli a tanti sapori diversi in modo da favorire un atteggiamento di apertura, senza condizionarli ad esempio a ciò che piace o non piace a noi. Tipo: la Peri i fagioli non li può vedere! A Matte, però, piacciono e quindi, almeno ogni tanto, cerco di prepararglieli. In questo, devo dire, mi aiuta anche l’asilo.

Ricette per bambini

Al di là del gusto personale, possiamo poi lavorare per rendere interessanti le cose più normali, senza preparazioni elaborate o eccessiva fatica. E qui le spezie e gli aromi sono una grande invenzione. Ci aiutano davvero a dare una marcia in più anche alle cose più semplici (ad esempio le verdure), oltre ad avere un sacco di proprietà benefiche. Un piatto di carote, nella sua banalità, cotte al punto giusto e condite con un po’ di olio extravergine di oliva, qualche goccia di limone e una spolverata di origano ha già un suo perché. Ovvio, crude van pure benissimo, ma per cambiare ogni tanto, provate. Così come il timo nelle patate, la salvia nella carne, l’alloro nelle zuppe … ce n’è finché volete.

 

 

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