Fiori di stagione

Ogni stagione ha i suoi frutti, ma anche i suoi fiori. E se ti piace il fiore, magari ti mangi più volentieri anche il frutto. Insomma, per farvela breve, ho tirato fuori l’artista che è in me (ahahah) e ho trasformato gli acini in petali per far mangiare l’uva al solito duenne Matte, sempre lui, visto che è così bbuona e lui non apprezzava proprio. Ma come tutti sanno, gli artisti sono anche un po’ matti, e quindi oltre alla vena creativa ho tirato fuori anche la Go Pro …. e me la son messa in testa! Avete presente quelle microtelecamerine che usano i pazzoidi per girare le loro acrobazie in moutainbike o durante le arrampicate, fuori pista, voli da non so dove, chi più ne ha più ne metta? Ecco io l’ho presa, svuotata della sua indole avventuriera e me la son piazzata sulla fronte cercando di tenerla il più ferma possibile. Una specie di insulto insomma per quelli che fan sul serio 🙂

Ma credetemi, qui non si scherza affatto, con 1 telecamera puntata in faccia e una appiccicata stile attack sulla capoccia. Che poi avendola lì in alto in mezzo ai ricci, vai a capire cosa stai riprendendo, è tutto molto bello e molto poco prevedibile. Una volta inquadri solo il bordo del tavolo, un’altra le zone meno consone della tua persona, un’altra ancora il piatto e un pezzo di divano, finché a furia di “abbassa, sposta, sistema e centra” qualcosa è venuto fuori e son riuscita a vedere la cima della montagna … la mia. Per quella degli amici di cui sopra credo ci vorrà un po’ più di tempo.

Morale della favola? 1 persona, 2 telecamere e tanta passione per una trovata semplice ma utile. Enjoy.

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Ovunquetitrovi

Io sono di origini terrone, did u know? E quando al Sud si va ammare per una giornata, o anche solo per due ore, come minimo nella borsa della spiaggia ci finisce la parmigiana di melanzane e una frittata di patate, in alcune anche la tovaglia all’uncinetto. Della mia metà partenopea, checché ne dica quel polentone del kaiser,  sento di avere dentro delle cose forti e chiare – alcune per la verità anche fuori e un po’ meno chiare, ma quella è un’altra storia, vero?! Ma quella cosa di alzarsi alle 6 di mattina, accendere il forno e cominciare a friggere, anche no. Non mi viene in mente nemmeno per una cena, figuriamoci per un picnic.

E quindi ho pensato di sfoderare tutto il mio talento per soluzioni culinarie “no fatica-no stress” e  ho corrotto il regista a darmi retta per girare ‘sto colossal durante le nostre vacanze montanare.

BackstagePicnic

Nei mesi estivi ne sono successe un po’ di ogni e ho dovuto trascurare la mia cucina, anche perché il Matte non è esattamente uno da centri estivi, per capirci. E infatti questa non è una ricetta  (quella arriva tra poco), ma un modo semplice e furbo per preparare un picnic baby compliant anche quando non hai tua nonna che ti fa le melanzane. Si perché è bello ogni tanto non pianificare, svegliarsi e partire, decidere all’ultimo minuto anche se in frigo hai ben poco. Ecco, questa è l’idea: #ovunquetitrovi. E infatti il video l’abbiamo girato in un posto senza cucina e senza strumenti. Insomma, più facile è più buono! That’s it.

ps: Io quelle, le melanzane fritte dentro la parmigiana, continuo a mangiarmele sempre volentieri quando un genitore a caso si adopera, ma io, la Peri, anche no, cioè non mi ci metto proprio, come si fa, no dai.

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